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CCFS, approvato il bilancio 2023: entrano 76 milioni di capitali dai soci

Un bilancio in linea con le aspettative e un nuovo Piano industriale che poggia su un rinnovato e forte patto di fiducia tra i soci – tra cui il fondo mutualistico Coopfond – che con oltre 76 milioni di capitali freschi hanno assicurato un importante riassetto dello stato patrimoniale.

Sono le principali novità annunciate da CCFS, il Consorzio Cooperativo Finanziario per lo Sviluppo, nel corso dell’assemblea generale che si è tenuta a Bologna e ha riunito i rappresentanti delle oltre 850 cooperative socie approvando il Bilancio 2023.  I nuovi capitali sono stati immessi nel Consorzio dopo la chiusura dell’esercizio, con scadenza a 7 anni, assicurando un migliore equilibrio patrimoniale ed economico della società, mentre circa 200 milioni di attivi sono stati ceduti o riqualificati, conferendo maggiore liquidità, rendimento e trasparenza allo stato patrimoniale.

“Con questa operazione straordinaria e il piano industriale per il quinquennio 2024-2028 – hanno spiegato il presidente Andrea Lazzeretti e l’amministratore delegato Giampiero Bergami – CCFS ha posto le premesse per tornare ad attrarre i depositi dei soci grandi e piccoli e dare nuovo impulso all’attività di intermediazione finanziaria a favore delle cooperative italiane, con un nuovo modello di funzionamento e riqualificandone l’offerta”.

“È importante – ha spiegato Valentina Fiore, intervenendo per Coopfond – che gli strumenti della finanza cooperativa lavorino tutti in sinergia, anche in maniera complementare, per riuscire a dare risposte ad ogni fase della vita delle cooperative, dalla promozione al consolidamento passando per le esigenze di liquidità e di breve periodo. Questo potrà stimolare ed accompagnare le cooperative verso percorsi sempre più sostenibili ed innovativi, avendo cura di trovare soluzioni e strumenti per le cooperative di qualsiasi dimensione, senza lasciare indietro nessuno”.

Nel corso della mattinata sono intervenuti sulle prospettive del Consorzio il presidente di Legacoop Nazionale Simone Gamberini e Antonio Cesarano, chief global strategist di Banca Intermonte, che ha approfondito gli effetti della situazione internazionale sul contesto finanziario italiano.

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