Skip to content

Coopfond entra nel capitale della ‘food coop’ Stadera per sostenerne lo sviluppo

Coopfond entra nel capitale sociale di Stadera per sostenere l’avvio della ‘fase 2’ nella vita della cooperativa nata a febbraio 2020 dalla seconda edizione del progetto Coopstartup Romagna. Stadera realizza un modello innovativo di cooperativa di consumo “partecipativa” in cui i soci sono i proprietari della cooperativa, i clienti esclusivi e i gestori.

La particolarità di Stadera è infatti che i soci cooperatori sono chiamati a partecipare attivamente e su base volontaria alla gestione della cooperativa per circa 3 ore al mese con l’obiettivo di gestire in modo autonomo tutte le fasi legate all’approvvigionamento e alla vendita dei prodotti e di ridurne l’impatto sui prezzi finali.

Il modello ‘Food Coop’ è nato a New York negli anni ‘70 e, nell’ultimo decennio, è stato replicato in Europa con ottimi risultati soprattutto in Francia e Belgio. Al raggiungimento di un numero consistente di soci, le food coop permettono ai loro soci di acquistare prodotti sostenibili, locali e di qualità ad un prezzo decisamente inferiore rispetto a quello praticato dalle catene biologiche.

Oltre all’aspetto economico, le food coop grazie allo strumento della partecipazione e ad una governance orizzontale, diventano di fatto delle grandi comunità cooperative con centinaia e centinaia di persone costantemente in relazione tra loro e accumunate dallo stesso progetto e negozio.

Stadera conta oggi oltre 420 socie e soci, un successo se consideriamo che la cooperativa è stata avviata nel giugno 2020 in piena crisi pandemica. Ad inizio 2022 si è trasferita in un locale commerciale molto più ampio nel quale la cooperativa si è impegnata a realizzare, in cambio di un affitto vantaggioso, migliorie e investimenti.

Anche grazie all’apporto di Coopfond, oggi la cooperativa offre ai suoi soci oltre 2000 prodotti, di cui un centinaio sfusi per ridurre imballaggi e sprechi. La cooperativa ha inoltre avviato la distribuzione dei prodotti anche a gruppi di soci e socie nel forese per allargare la base sociale su scala regionale e sta coinvolgendo i gruppi di acquisto locali nell’ottica di mettere in rete tutti i progetti che hanno a cuore la sostenibilità e l’eticità delle filiere alimentari.

Ti è piaciuto l'articolo?

Share on facebook
Condividilo su Facebook
Share on twitter
Condividilo su Twitter
Share on linkedin
Condividilo su Linkedin
Share on email
Condividilo via email