Ci sono workers buyout che coinvolgono imprese con decine e decine di dipendenti. Che realizzano grandi impianti o prodotti di nicchia. Ma questo strumento funziona anche per società molto più piccole, che magari realizzano servizi. Indispensabili ad ogni comunità, ma non innovativi. È il caso sicuramente della 7Wash, lavanderia industriale ‘saltata’ nell’entroterra laziale in occasione della pandemia.
Maria, Giacomo, Marco, Patrizia, Cinzia, hanno già tra i 50 e i 55 anni, Valeri ed Emiro poco meno di 40: insieme scelgono di non affrontare da soli il ricollocamento e fondano una cooperativa. Nasce così 7Wash, lavanderia che è ripartita grazie agli ex dipendenti, prima da un garage di uno di loro e solo poi, finalmente, in una sede con macchinari professionali a Nepi, grazie ai finanziamenti di Coopfond, di CFI Cooperazione Finanza Impresa e all’aiuto di Cooperfidi.
“A giugno, quando sono arrivati i finanziamenti, abbiamo ingranato la marcia e comprato tutti i macchinari perché dell’azienda fallita era rimasto solo un capannone vuoto – racconta Valeria – oggi lavoriamo in un capannone di 200 mq. Abbiamo già quintuplicato i clienti e siamo arrivati a 40. Ci rivolgiamo a piccoli bed and breakfast e ristoranti della Tuscia viterbese e speriamo di poter presto avere nuovi clienti e che il passaparola funzioni”.
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