Molte realtà si concentrano solo a “compensare” le proprie emissioni di CO2, finanziando per esempio progetti di riforestazione. Una cosa buona, ma insufficiente: è importante, infatti, rinnovare in ottica sostenibile l’intero processo produttivo. E questo percorso è ciò che Coopfond si propone di sostenere per le cooperative italiane. Lo racconta Simone Gamberini, direttore generale di Coopfond, in un’intervista al Giornale dell’Ambiente.
“Ci sono stati – racconta Gamberini – vari investimenti nell’ambito della filiera vinicola e olivicola. Si è agito per costruire all’interno delle diverse filiere dei sistemi di economia circolare, che hanno limitato gli sprechi e prodotto anche le condizioni per un loro riuso, come con “Legàmi di vite”, un progetto che coinvolge una decina di cooperative della filiera del vino dell’Emilia-Romagna, dai produttori ai trasformatori fino ai distributori”.
Uno sforzo che deve coinvolgere tutti i settori, a partire ad esempio dalla logistica: “L’epidemia di Covid-19 – spiega Gamberini – ha portato a un’esplosione dell’e-commerce, con la conseguente maggiore necessità di realizzare magazzini e di acquistare i mezzi. Noi in questo settore abbiamo fatto moltissimi investimenti, orientati a produrre riduzioni importanti del consumo dell’energia o a ottimizzare i sistemi di gestione del trasporto, grazie alla transizione digitale o riducendo il numero di viaggi”.
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