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Emergenza Casa, la cooperazione di Abitanti affronta la sfida con Coopfond

Coopfond a fianco della cooperazione di Abitanti per rispondere all’emergenza abitativa. Lo ha raccontato venerdì 15 settembre Paola Bellotti, direttrice dell’area Sostenibilità e sviluppo, concludendo l’incontro “Tre conversazioni” all’interno di “Generazioni-Comunità sostenibili per abitare il futuro”, evento organizzato a Cinisello Balsamo dalla cooperativa Uniabita.

“Un milione e mezzo di nuclei familiari vive una condizione di disagio abitativo acuto o grave, cioè fatica a pagare l’affitto o le rate del mutuo – ha spiegato Rossana Zaccaria, presidente di Legacoop Abitanti – almeno 400mila sono registrati nelle liste di attesa per un alloggio popolare nei Comuni. Non è più rinviabile una risposta a questa emergenza: occorre definire proposte che siano sostenibili e che vedano la collaborazione di tutti i soggetti interessati, a partire dalla cooperazione di abitanti”.

Su questi temi si sono confrontati gli assessori alla Casa di Bologna, Torino, Milano, raccontando come stanno ridisegnando gli strumenti urbanistici e confrontandosi per mettere a fuoco risorse, strumenti e ruolo possibile della cooperazione. “La cooperazione di abitanti – ha spiegato Zaccaria – intende essere un soggetto attivo nella realizzazione dei programmi, in posizione di corresponsabilità con la governance pubblica”.

In conclusione Paola Bellotti ha raccontato come Coopfond si sta impegnando per favorire questa evoluzione, innanzitutto sostenendo lo sforzo di Legacoop Abitanti per studiare la domanda, a fronte della necessità di riposizionamento, e per individuare nuovi modelli sostenibili di gestione dell’abitare, con soggetti diversi da quelli tradizionali, che richiedono competenze nuove e diversificate.

“Nel lavoro di costruzione di una ‘cassetta degli attrezzi’ per affrontare con successo le sfide che attendono la cooperazione di abitanti – ha proseguito Paola Bellotti – la prima tappa ci ha visto lavorare con il Politecnico di Milano per la valutazione d’impatto sociale ed ambientale. Ora proseguiamo per mettere in campo strumenti finanziari, orientati all’impatto, al lungo termine e per favorire interventi di trasformazione, con un ridotto consumo del suolo, con un mix di prodotti (dall’equity al fondo perduto, passando per debito lungo termine) e con mitigazione del rischio tramite strumenti innovativi quali il gestore sociale”.

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