Una piattaforma digitale per sostenere le donne e le persone vittime di violenza e discriminazione di genere grazie alla rete cooperativa, affiancandosi al numero verde 1522 e ampliando le possibilità di trovare aiuto, supporto, presidi e informazioni. È questo, in sintesi, Womap+ un progetto promosso dalla Commissione Pari Opportunità di Legacoop Nazionale in partnership con Legacoopsociali, finanziato da Coopfond e realizzato in collaborazione con CONAD, presentato a Roma nella settimana della Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Le cooperative sociali coinvolte nella mappatura di WOMAP+ per ora sono 77 ed erogano servizi diffusi su tutto il territorio nazionale, dal nord al sud, in 16 regioni. Navigando su WOMAP+ https://womapplus.it tramite smartphone o computer è possibile effettuare una ricerca per territorio (utilizzando la mappa), per tipologia di servizio o per cooperativa. Le tipologie di servizi offerti sono 18, dall’orientamento e accompagnamento ad altri servizi alla consulenza psicologica; dall’ascolto telefonico al sostegno all’autonomia lavorativa, fino alla casa rifugio. Sono previsti anche servizi psicologico-riabilitativi per autori di violenze.
“Questo progetto – ha spiegato Simone Gamberini, presidente di Legacoop Nazionale e di Coopfond – è un’ulteriore testimonianza, coerente con l’identità delle cooperative come imprese che mettono al centro le persone, del nostro impegno in prima linea in azioni di contrasto e prevenzione contro la violenza di genere, anche attraverso servizi di ascolto, supporto ed inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza assicurati dalle nostre cooperative e che adesso vengono mappati, insieme con altri, nella piattaforma Womap+”.
“La nostra esperienza – ha proseguito Gamberini – ci rafforza nella convinzione della necessità di un cambio di passo. Auspichiamo, come annunciato dal Governo, che il ddl contro la violenza sulle donne possa diventare definitivamente legge dello Stato nei prossimi giorni. Servono interventi multidimensionali, più risorse, ad esempio da destinare ai centri antiviolenza e alla loro diffusione, e la realizzazione di strumenti operativi adeguati, rafforzando le misure di accompagnamento all’autonomia sociale ed economica post violenza e quelle a favore dei minori vittime di violenza assistita. È inoltre indispensabile, per sconfiggere quella che il Presidente Mattarella ha definito una barbarie sociale, un’azione costante di prevenzione, attraverso un investimento sull’educazione, a partire dalle scuole, ed un impegno delle famiglie, per cambiare radicalmente una cultura discriminatoria che ostacola la parità di genere ed il rispetto dei diritti delle donne”.