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CONVEGNO – “Vogliamo essere tra coloro che fanno la ripresa, non che la aspettano”

Roma, 23 marzo 2016 – Il tempo dell’attesa è finito. “La ripresa che stiamo vivendo è fortemente eterogenea, molto forte in alcuni settori e territori, assente in altri. Questo induce tanti alla prudenza, all’attesa: si aspetta il momento in cui i rischi saranno inferiori”. Invece serve un colpo di reni: “Dobbiamo interpretare questa ripresa per coglierla, con coraggio, oggi”. Così Aldo Soldi, direttore generale di Coopfond, ha sintetizzato l’obiettivo del convegno “Le risorse per finanziare la ripresa” che il Fondo ha organizzato martedì 22 marzo a Roma.

 

“Come costruire nuovi sistemi per nuovi modelli di crescita e sviluppo? – si è chiesta Eleonora Vanni, vicepresidente di Coopfond, aprendo i lavori – Attraverso uno sforzo comune tra investitori pubblici e privati. Abbiamo bisogno di intelligenza, competenza delle persone, legalità e certezza del diritto, risorse economiche pubbliche e private. Il senso di responsabilità ci chiama tutti ad agire”.

 

Ma cosa serve alle cooperative per agire? Aldo Soldi ha individuato tre elementi. “Innanzitutto serve il coraggio dei soci – ha spiegato – il coraggio di rischiare, di crederci, di essere quelli che la ripresa la fanno e non la aspettano”. E poi le idee: “Serve la capacità di progettare: le idee vengono ancora prima dei soldi, spesso anche alle nostre cooperative difettano più le idee”. E poi senz’altro c’è bisogno di risorse economiche. Ma dove possono trovarle le cooperative?

 

“Ancora una volta – ha proseguito Soldi – innanzitutto dai soci, per cui abbiamo bisogno di strumenti che aiutino la capitalizzazione da parte loro. Poi nelle banche, anche se non abbiamo davanti periodo in cui l’erogazione sarà facile. Nella finanza cooperativa, superando la situazione attuale: a causa del decreto 53 da un anno abbiamo risorse che non riusciamo a spendere perché come Coopfond non possiamo più fare prestiti, solo partecipare al capitale sociale. Nel maggio scorso abbiamo mandato un quesito al Ministero per contribuire a sbloccare la situazione ma la risposta non è ancora arrivata”.

 

Ci sono poi altre tre strade, ha ricordato Soldi: “La disintermediazione bancaria, ma serve più facilità e minor costosità degli strumenti affinché possano essere davvero accessibili. Le nostre cooperative possono poi puntare a intercettare risorse pubbliche, tramite CFI e la legge Marcora, la cui riforma, attualmente in corso, potrebbe liberare ulteriori opportunità. Infine ci sono le risorse europee, verso cui dobbiamo imparare a muoverci direttamente”. Strade, opportunità promettenti, la cui percorribilità è stata approfondita dai lavori del convegno.

 

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