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WBO per la successione d’impresa, serve un decreto per sbloccare l’opportunità

I workers buyout? “Sono interventi importanti che funzionano solo quando si attiva una rete di soggetti”. Da soli, in questo caso più che mai, non c’è storia. Lo ha ricordato Beatrice Puccetti, analista dell’area Progetti di Coopfond intervenendo a Roma al workshop “Workers Buyout – Il lavoro si fa impresa”, organizzato da Legacoop Lazio in cooperazione con l’Associazione dottori commercialisti del Lazio e il Coordinamento Lazio-Umbria dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti e contabili.

E i dati stanno lì a dimostrarlo. In Lazio ci sono – è emerso durante l’incontro – 8 milioni di euro della Regione che potrebbero servire per ottenere finanziamenti agevolati a tasso zero per sostenere l’acquisizione di aziende in crisi o oggetto di delocalizzazione da parte dei suoi lavoratori. Sono lì dal 2019 ma sono inutilizzati. Come mai? È mancata un’azione corale e coordinata di tutti i soggetti potenzialmente coinvolti nelle crisi di impresa. Per questo Legacoop Lazio ha proposto la creazione di una task force, che coinvolga tutti e sblocchi la situazione. “Vogliamo che il WBO – ha spiegato il presidente Mauro Iengo – diventi una soluzione alla quale pensare spontaneamente di fronte ad una crisi di impresa”.

“Coopfond, fondo mutualistico di Legacoop – ha raccontato Beatrice Puccetti – ha investito 24 milioni di euro per sostenere 71 workers buyout che hanno permesso di salvare oltre 1.700 posti di lavoro. Lo abbiamo fatto utilizzando risorse delle cooperative in salute che, donando al Fondo il 3% dell’utile, sostengono così le nuove cooperative e quelle che per crescere hanno necessità di un aiuto. Sono interventi importanti che funzionano solo quando si attiva una rete di soggetti – noi, l’associazione, il sindacato, le banche – perché chi decide di compiere il grande salto da ex-dipendente a socio della cooperativa, quindi imprenditore, non ha bisogno solo di capitali ma anche di formazione, servizi, relazioni”.

Le possibilità di sviluppare ancora questo strumento ci sono tutte: “Le novità più importanti che riguardano il quadro normativo – ha spiegato Iengo – danno la possibilità di intervenire, secondo la logica del WBO, anche per la costituzione di cooperative di lavoratori di aziende il cui titolare non ha eredi né acquirenti ai quali cedere l’azienda. Questa modifica è già intervenuta a norma di legge. Tuttavia, siamo in attesa che il ministero delle Finanze emani alcuni decreti di attuazione della norma, volti a disciplinare le modalità di erogazione dei vantaggi di natura fiscale. Questi decreti sono molto importanti per rendere fattibile l’operazione di successione di impresa”.

“Nel frattempo, però, si punta a promuovere lo strumento del workers buyout tra i dottori commercialisti e gli esperti contabili, attraverso un seminario che aiuti a formare e a informare gli esperti del settore, raccontando le storie dei workers buyout laziali che saranno presentate durante l’evento e avviando un confronto con i responsabili dei principali strumenti finanziari che ne hanno sostenuto la formazione e la crescita” ha concluso Daniela Angher, coordinatrice del Settore Produzione e Servizi di Legacoop Lazio.

(nella foto: soci e dipendenti di Fenix Pharma, WBO romano)

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