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Mandragola, quando il giornalismo si fa impresa (cooperativa)

A Torino alla fine degli anni Novanta nasce Mandragola Editrice da un gruppo di cooperatori, giornaliste e giornalisti appassionati di cultura, nuove tecnologie e informazione che decise di scommettere sull’idea di insegnare ai giovani come si fa un giornale… facendoglielo semplicemente fare: ecco Zai.net, il mensile degli studenti delle scuole superiori italiane, coordinati da giornalisti-tutor.

Da quel momento il mensile è cresciuto arrivando a una tiratura davvero straordinaria (nel Duemila superò le 220.000 copie) con migliaia di giovani collaboratori grazie al finanziamento di pubbliche Amministrazioni (negli anni: Regione Piemonte, Lombardia, Lazio, Liguria, Toscana), Fondazioni e aziende private che hanno creduto nel progetto. L’obiettivo non è mai stato quello di formare futuri giornalisti, ma lettori consapevoli, nel convincimento che solo conoscendo i meccanismi che regolano i media si diventa cittadini.

Le nuove sfide del 2.0 non ha colto Mandragola impreparata: i soci della redazione di Torino hanno progettato una piattaforma di condivisione e aggiornamento dei contenuti che ci permette di gestire oggi oltre 1.700 reporter e quasi 100 Radio dialogando con loro a distanza (non a caso deriva dalla piattaforma nata per gestire tutte le pagine del Televideo regionale Rai, cliente di Mandragola Editrice per otto anni) e di realizzare prodotti editoriali digitali (come l’edizione multimediale di Zai.net), Applicazioni in mobilità, ecc., commercializzate anche a terzi (Fiera di Genova, Enti per il Diritto allo Studio, Ministero delle Attività Produttive, Regione Lazio).

Seguendo lo stesso metodo peer to peer di Zai.net, nel 2008 grazie ai fondi di un APQ del Ministero delle Politiche giovanili e Regione Liguria, è nata Radio Jeans, la radio partecipata dagli studenti che ne sono giornalisti, speaker, tecnici. In 93 scuole italiane sono stati posizionati dei Radio Kit: vere e proprie stazioni radiofoniche dove i giovani reporter, guidati dai tutor, hanno costituito dei gruppi di lavoro impegnati nella produzione di notiziari, trasmissioni e spot radiofonici; hanno acquisito le competenze tecniche specifiche attraverso dei corsi sulla dizione, sulle tecniche di scrittura, ma soprattutto attraverso l’esperienza diretta sul campo.

Il lavoro è proseguito fino ad oggi grazie al sostegno di Arsel (l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio e al Lavoro) a un bando FSE “Giovani on stage” aggiudicato dalla nostra azienda. Con l’autonomia scolastica e utilizzando i fondi messi a disposizione dalla Buona Scuola e dai nuovi Pon, numerose scuole italiane hanno acquistato direttamente i nostri laboratori di Educazione ai media.

Il futuro? Estendere l’esperienza di Mandragola in tutte le regioni attraverso la costruzione di una rete di cooperative dedicate all’Educazione ai media, contribuendo a un cambiamento positivo nella società puntando sui giovani e sulla scuola, valorizzando il modo di operare cooperativo: quello che mette al centro la persona e non il profitto.

 

Intervista Direttore Zainet

Coopfond per Mandragola

 

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